5,7 milioni gli italiani che sceglieranno il turismo outdoor
Sono circa 6 italiani su 10 (il 59%), ovvero 30 milioni di persone, coloro che hanno in previsione una vacanza nel corso dell’estate, dato in aumento di ben 9 punti percentuali rispetto allo scorso anno, quando a rispondere positivamente erano stati il 50% degli intervistati.
Cresce anche la quota di chi dichiara di voler vivere una vacanza outdoor, dato che si attesta al 22% - ovvero 1 persona su 5 (nel 2023 era il 15%) - con villaggi turistici ed agriturismi in primis. Determinanti, in questa scelta, sono la libertà offerta dal viaggio all’aria aperta (44%) e la possibilità di stare a contatto con la natura (33%).
Sono questi i primi dati evidenziati dalla nuova edizione dell’Osservatorio del turismo outdoor condotto da Enit – Agenzia Nazionale del Turismo - in collaborazione con Human Company e Istituto Piepoli.
Come emerge dalla ricerca, sul piano delle tempistiche di viaggio, si prevede che il soggiorno medio sarà di 9 notti, anche per chi sceglie l’outdoor, dato in linea con quanto rilevato lo scorso anno. Mentre pur confermandosi luglio e agosto mesi cardine per le vacanze degli italiani (il primo con il 35% di preferenze e il 39% per i viaggiatori outdoor, il secondo con il 46% e addirittura il 51% tra chi sceglie la vacanza en plein air), aumenta in modo significativo la quota di quanti prevedono di partire a settembre (21%, in crescita di 8 punti percentuali rispetto allo scorso anno e 19% per l’outdoor, in crescita di 9 punti percentuali).
Tra le tipologie di vacanza, a prevalere in modo assoluto è ancora il mare con il 66% di preferenze (e il 62% per i vacanzieri outdoor). In generale, al secondo posto si posizionano le città d’arte (18%) seguite dalla montagna (16%); nell’outdoor, invece, la montagna ottiene il 24% delle preferenze e guadagna una posizione, seguita dalla vacanza rurale o in agriturismo (11%).
L’Italia, scelta dall’81% dei rispondenti, si conferma la destinazione preferita e batte l’estero per il quale la quota si ferma al 19%, con dati in linea con i risultati del 2023. Tra le regioni, le preferite risultano essere la Puglia (12%), l’Emilia Romagna (11%), la Sicilia e la Toscana (entrambe con il 10%). Anche chi opterà per la vacanza outdoor esprime una preferenza per la vacanza nel Belpaese (78% rispetto al 21% dell’estero); in questo caso è però la Toscana la regione più apprezzata con il 13% di preferenze seguita da Puglia e Sicilia, ciascuna con il 12%.
La spesa media prevista dai vacanzieri cresce di quasi 300 euro (dai 1.420 euro del 2023 ai 1.700 euro per l’estate 2024) e di più di 500 euro tra i viaggiatori che propendono per le strutture outdoor (dai 1.462 euro ai 2.062 euro). In questo budget la voce principale di spesa risulta essere l’alloggio (38% in generale e 35% per l’outdoor), tanto che per 7 intervistati su 10 essa incide su tutte le altre scelte di viaggio.
La situazione economica (in particolare l’aumento dei prezzi delle bollette, dei beni di consumo e della benzina) incide sulle scelte di viaggio di 2 italiani su 3 (67%). Tra i non propensi ad effettuare una vacanza (il 41%), per 1 persona su 2 la motivazione principale è quella economica (in crescita di 11 punti percentuali rispetto al 2023 quando a prevalere erano i motivi di salute); cresce anche, rispetto allo scorso anno, il numero di quanti ritengono che l’aumento delle tariffe del settore turistico sia determinante sulla scelta della vacanza (dal 65% del 2023 al 75% del 2024).
Forse è proprio per trovare una migliore offerta e per cercare di risparmiare il più possibile che 1 italiano su 4 opterà per una prenotazione last minute, anche per il settore outdoor.
“I dati confermano l’Italia come una scelta di turismo sostenibile, anche grazie alle vacanze outdoor, in grado di restituire ai vacanzieri italiani l’autenticità dei soggiorni a contatto con la natura. Questa tipologia, infatti, coniuga gli effetti rigeneranti del well-being con l’esperienza del locale come valore di genuinità, cosa che la nostra domanda interna ha ben capito e dimostra di apprezzare diversificando i tempi e i modi della vacanza. Il lavoro svolto in Italia per valorizzare tutta la filiera turistica alberghiera ed extralberghiera è oggi sempre più gradito dalla domanda italiana, che ha scelto la vacanza all’aria aperta nella natura come detox dalla quotidianità. Proprio nella capacità del sistema turistico italiano di rispondere alle esigenze del turista con offerte multi-prodotto e con esperienze personalizzate, risiede il plus della nostra offerta turistica italiana che ci rende competitivi.” sottolinea Ivana Jelinic, AD di ENIT Spa.
“I dati dell’Osservatorio confermano le nostre previsioni positive in merito all’andamento della stagione estiva del turismo: la crescita del numero di persone intenzionata a vivere una vacanza nel corso dell’estate e la propensione per il turismo outdoor sono infatti in linea con i livelli di occupazione che registriamo nelle nostre strutture, vicine al tutto esaurito per i mesi di luglio e agosto. Le prenotazioni per il mese di settembre sono altrettanto promettenti, segno tangibile di un progressivo allungamento della stagione. Questi dati, oltre a riflettere il crescente interesse per esperienze di viaggio sempre più autentiche e sostenibili, sottolineano come il turismo open air sia ormai diventato un pilastro fondamentale del settore, capace di combinare sviluppo economico e valorizzazione del nostro patrimonio territoriale” sottolinea Domenico Montano, Direttore Generale Human Company.
“Quest’anno gli italiani mostrano un desiderio di evasione persino superiore a quello registrato la scorsa estate, con una crescente preferenza per le vacanze all'aria aperta che riflette un bisogno di libertà e di contatto con la natura. L'estate si conferma il momento chiave per le partenze, ma settembre emerge sempre più come un nuovo mese di rilievo per i viaggiatori. Questo anche perché le scelte di viaggio sono spesso influenzate dal budget, ma anche dalla ricerca di esperienze autentiche e dalla necessità di staccare dalla routine quotidiana. La vacanza è una risposta a un bisogno profondo di rigenerazione personale” dichiara Livio Gigliuto, Presidente di Istituto Piepoli.
[1] Rilevazione, svolta dal 8 al 25 giugno 2024 con tecnica CATI/CAMI/CAWI, presso un campione di oltre 2.000 individui, rappresentativo della popolazione italiana adulta