Presentati i dati della stagione turistica al TTG di Rimini
In occasione di TTG Incontri a Rimini il Gruppo ha presentato i risultati del nuovo Osservatorio del Turismo Outdoor. Secondo l’indagine che analizza gli aspetti socio-economici e i trend del comparto, le vacanze all’aria aperta piacciono sempre di più. La nuova edizione del rapporto conferma per la stagione 2019 le stime di fatturato globale di 5 miliardi di euro per settore (ricettivo, indotto e turismo in libertà) e prospetta un inizio stagione 2020 promettente sia per giro d’affari che per arrivi con un tasso di crescita per entrambi i dati stimato a 5 punti percentuali in più rispetto al primo semestre del 2019.
Le vacanze all’aria aperta sono il nuovo trend e l’Italia non fa eccezione. A dimostrare la costante crescita quanto a presenze, soddisfazione degli ospiti (italiani e stranieri) e valore di mercato del comparto in Italia sono i dati forniti dal nuovo Osservatorio del Turismo Outdoor 2019 realizzato da Human Company, gruppo fiorentino attivo nel ricettivo e ristorativo e leader nell’ospitalità open air con otto strutture tra Veneto, Toscana e Lazio in collaborazione con Travel Appeal, startup italiana specializzata in Data Science e Intelligenza Artificiale al servizio della Travel Industry.
La nuova edizione dell’indagine che analizza gli aspetti socio-economici e i trend del comparto, conferma per la stagione le stime di fatturato globale di 5 miliardi di euro per il turismo outdoor (ricettivo, indotto e turismo in libertà inclusi). Il fatturato parziale del settore per alloggio e indotto nel 2019 ha totalizzato 3,3 miliardi di euro, con un inizio stagione 2020 promettente sia per giro d’affari che per arrivi: secondo le previsioni dell’Osservatorio a giugno del prossimo anno il tasso di crescita per entrambi i dati è stimato a 5 punti percentuali in più rispetto al primo semestre del 2019 (rispettivamente 1,1 miliardi di euro e oltre 4,2 milioni).
La ricerca, presentata in occasione di TTG Travel Experience di Rimini, si basa sull’analisi di oltre 2.500 strutture in Italia per un totale di circa 174mila commenti raccolti nella stagione 2019 sui principali social, portali e OTA, tra cui Facebook, TripAdivsor, Google, Booking, Expedia. Oltre al valore dell’offerta outdoor nel Bel Paese, il report racconta, attraverso un’indagine della presenza digitale, chi sono e dove vanno gli ospiti italiani e stranieri, la reputazione e il livello di soddisfazione online, i trend e le previsioni dei flussi turistici.
Tra gli strumenti digitali di valutazione Google continua fortemente a influenzare la reputazione delle strutture outdoor: raccoglie il 42% delle recensioni e cresce del 6% durante l’estate 2019. Tra i big delle recensioni online, invece, TripAdvisor continua a perdere influenza in questo settore segnando -17% nelle recensioni online. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio i turisti che nel 2019 hanno scelto le strutture open air nella Penisola sono sempre più soddisfatti con un sentiment positivo rilevato attraverso l’analisi semantica delle recensioni online molto alto, che si attesta all’83,6% (+1% rispetto allo stesso periodo del 2018). Se le regioni più recensite si distribuiscono da nord a sud dello Stivale con il Veneto in testa, seguito da Toscana e Puglia, le preferite si concentrano al centro/nord: prima la Valle d’Aosta (90,9%) seguita da Umbria (87,3%) e Trentino Alto Adige (87,1%).
L’ambientazione, la qualità dei servizi e l’accoglienza dello staff sono gli elementi dell’esperienza outdoor ai quali gli ospiti hanno fatto più attenzione durante la stagione appena conclusa: questi argomenti complessivamente incidono per il 58% nelle recensioni online. Per quanto riguarda la composizione degli ospiti, le famiglie rappresentano oltre la metà tra i recensori delle strutture outdoor (il 58%), ma le coppie sono la tipologia con il più alto tasso di soddisfazione (81,8% di sentiment positivo).
Tra gli stranieri i primi per recensioni nel 2019 risultano i tedeschi (19%), seguiti dai francesi (10%) e dagli olandesi (9%), mentre i più soddisfatti sono gli ungheresi (89,9% di sentiment positivo). Da notare come gli inglesi fanno registrare una perdita del 13% di recensioni online e, viceversa, i paesi del centro ed est Europa come Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia registrano tassi di crescita a doppia cifra. Questi trend seguono quelli registrati per gli arrivi: in frenata per gli inglesi, in crescita per gli altri paesi sopra citati, grazie ai nuovi collegamenti aerei low cost verso l’Italia, in particolare dall’Ungheria.
Marco Galletti, CEO di Human Company, ha commentato: «Con un giro d’affari pari a circa 5 miliardi di euro compreso l’indotto e stime di crescita per il primo semestre 2020, il comparto dell’open air in Italia conferma trend in crescita rilevato in questi anni. Ad aumentare non solo il valore di mercato e gli arrivi ma anche la soddisfazione degli ospiti. Si tratta di numeri che non possono essere ignorati, anche e soprattutto in relazione al potenziale di sviluppo del segmento, che lo rende una fetta sempre più importante dell’industria del turismo. Quali leader di mercato con il nostro Osservatorio del Turismo Outdoor intendiamo offrire uno strumento autorevole per monitorare i numeri e le tendenze del turismo open air in Italia, promuoverne i valori di sostenibilità e legame con il territorio, a favore di un turismo a basso impatto ambientale, di qualità, a contatto con la natura e aperto a tutti».