Si è tenuta martedì 26 novembre presso la Palazzina Reale di Firenze la seconda edizione di OPEN, il ciclo di incontri annuali inaugurati l’anno scorso da Human Company - gruppo fiorentino attivo nei settori ricettivo e ristorativo e leader in Italia nel comparto dell’open air. Gli incontri hanno l’obiettivo di porre attenzione sull’industria dei viaggi in Italia, partendo dal core business del Gruppo: il turismo outdoor. Un comparto del travel con un grande potenziale di sviluppo, come dimostrato dai dati del nuovo Osservatorio del Turismo Outdoor realizzato da Human Company a ottobre. Puntando su ecosostenibilità, innovazione e valorizzazione del territorio, il settore conferma un costante trend di sviluppo, con un fatturato globale di 5 miliardi di euro per la stagione 2019 e stime di crescita del 5% per giro d’affari e arrivi nel primo semestre 2020.
Con il titolo “Pensare il mondo del travel oggi: come creare valore attraverso sostenibilità e innovazione” OPEN02 ha analizzato il settore in chiave green, un trend sempre più apprezzato dagli ospiti stranieri e italiani, per i quali una vacanza amica dell’ambiente rappresenta un valore aggiunto per la scelta di destinazioni e strutture. Un elemento che, insieme all’innovazione, può diventare driver strategico di crescita per l’industria dei viaggi, al fine di proporre un’offerta connotata da una costante volontà di rispondere alle esigenze di un mercato fatto di clienti sempre più attenti e consapevoli.
Tra dati di scenario, nuovi trend, progetti di investimento e casi concreti di successo, un panel di relatori autorevoli provenienti dal mondo delle istituzioni, operatori del settore e soggetti a sostegno degli investimenti hanno dato voce a un comparto strategico in Italia, per delineare obiettivi programmatici di sviluppo e forme di valorizzazione del comparto partendo dai territori. Tra i partecipanti, oltre a Istituto Piepoli e Banca Intesa, con il suo autorevole centro di ricerca economica e finanziaria, rappresentanti delle istituzioni locali interessate dai progetti di sviluppo Human Company in Veneto e Toscana e un talk di alto livello con gli operatori del settore, come Google, Booking.com ed Expedia.
Di tracciare uno scenario sugli italiani e il loro rapporto con il turismo tra sostenibilità e innovazione si è occupato l’Istituto Piepoli, che ha condotto un’indagine su un campione rappresentativo della popolazione. Se il 70% degli intervistati ha sentito parlare di turismo sostenibile, il 35% di essi ha dichiarato di avere a cuore l’ambiente e si aspetta che i servizi forniti vengano eseguiti in maniera sostenibile. Non solo: l’80% degli interpellati si dichiara propensa a spendere di più per una scelta ecosostenibile, fino al 10% in più per oltre la metà, mentre il 37% si spinge a una maggiorazione fino al 20%, riconoscendo al fattore sostenibilità un valore aggiunto per cui vale la pena investire. Un trend probabilmente destinato ad aumentare, se si pensa che per il 68% degli intervistati il turismo sostenibile nei prossimi dieci anni è destinato ad aumentare.
La crescita dell’attenzione al turismo sostenibile è un dato emerso anche dalla lettura del comparto extra alberghiero (villaggi e campeggi, agriturismi, B&B, case vacanza) realizzata dalla Direzione Studi e Ricerca di Intesa Sanpaolo, attraverso un’indagine ad hoc che ha coinvolto 135 imprese nel periodo settembre-novembre 2019. Secondo il nuovo “indicatore green”, che su una scala da 0 a 100 sintetizza il grado di adozione di soluzioni sostenibili di una struttura (per es. raccolta differenziata, energie rinnovabili, tecnologie eco-compatibili, utilizzo di materiali riciclabili, diagnosi energetica, controllo consumi idrici, ecc.), la categoria dei villaggi e campeggi è tra le più virtuose con 35 punti attuali e un potenziale di sviluppo fino a 51, preceduta dagli agriturismi (38 attuali su 51 potenziali).
A consolidare i dati di crescita di un turismo sempre più sostenibile e innovativo è stato lo scenario tracciato da Google, che nell’indicare un aumento nell’industria dei viaggi in generale in Italia nel 2019, ha individuato dei segnali di forte incremento nelle ricerche online per temi come “ecoturismo e viaggi sostenibili” (+17%), mentre le ricerche da mobile in tema di turismo green ha superato quelle da desktop di 48 punti percentuali nel secondo semestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“In questo contesto l’open air diventa sinonimo di una vacanza sostenibile e innovativa” spiega Marco Galletti, CEO di Human Company, che continua: “oggi è necessario interpretare il turismo in maniera diversa, valorizzando l’outdoor come modello vincente. Forte di ingredienti come la non cementificazione con unità abitative e strutture a impatto zero, forte legame con il territorio e le sue tradizioni (anche gastronomiche), attività e servizi ad alto tasso qualitativo ed esperienziale, la ricetta del turismo all’aria aperta si rivela vincente e i dati lo dimostrano”.